giovedì 26 giugno 2014

Così come sei

Poichè i fan di Marco aumentano a vista d'occhio e di conseguenza il loro bisogno di conoscerlo meglio, ogni tanto spunta qualche video o intervista del passato ed è sempre un piacere ascoltarlo anche per chi era presente in quel momento. 
È il caso della chiacchierata con Molendini del Messaggero, rilasciata la scorsa estate. 




Qui Marco è contento di parlare del suo lavoro e rilassato come ogni volta che gli viene offerta la possibilità di esprimersi con tranquillità e soprattutto viene ascoltato con interesse. 
Noto le differenze rispetto allo scricciolo arruffato di qualche anno fa, quando il suo sguardo sembrava urlare silenziosamente "io ci sono, guarda dentro di me, ho tanto da dire e da dare" e quando il suo modo di presentarsi poteva suscitare a tratti voglia di scrollarlo dalla timidezza e istinto di protezione insieme. 
È strano riconoscere tutti i suoi cambiamenti apparenti. Sì, dico "apparenti" perchè le caratteristiche che ora sono evidenti ci sono sempre state, magari non trovavano la via giusta per uscire o venivano osteggiate o represse, oppure semplicemente non c'era la capacità di dosarle. Ma la forza e la caparbietà del guerriero hanno finalmente avuto la meglio sulla probabile insicurezza personale e la giovane età. 
Ho già detto che mi suona ridicola la frase "Non cambiare mai" rivolta al soggetto della nostra devozione perchè è la vita stessa che porta modifiche in noi. 
Marco È cambiato, è cresciuto. L'ho già scritto ma mi stupisce sempre pensare all'immenso lavoro che ha praticato su se stesso. Perchè non è facile riconoscere i propri limiti e provare a superarli, accettare i propri difetti e cercare di correggerli e gestirli, affidarsi totalmente agli altri e seguirne i consigli e soprattutto in così poco tempo. Sarà vero che per lui il tempo scorre in maniera esponenziale rispetto al nostro? O forse è capace di assorbire da qualsiasi esperienza in modo costruttivo per se stesso e lo dimostra con le sue parole " Sono contento di aver sbagliato perchè grazie agli errori sono diventato l'uomo di oggi ". L'ho già detto quanto lo stimo?
Nell'intervista dice anche che i suoi fan sono abituati a sorbirsi i suoi cambiamenti (ovviamente nell'aspetto artistico musicale) e riallacciandomi a un post che ho scritto in bacheca ufficiale, continuo a pensare di non avere un "Marco preferito" per cui potrei sostenere che se si dedica a un certo genere non mi piacerà più. Probabilmente chiunque di noi ha un lato che predilige, quello più rock, o blues, ama le sue tonalità alte o quelle basse, si scioglie quando canta accompagnato solo da una chitarra  o sogna su una ballata scritta da lui stesso, ma io mi sono chiesta quale fosse il mio e ho realizzato che ad esempio adoro "Spari nel deserto" e tutto il tappeto musicale che ha costruito e lo scat che gli ha regalato nel tour, ma anche la dolcezza struggente di "Tonight". Amo la potenza di "Searching" ma allo stesso modo mi perdo tra le note di "Natale senza regali", mi diverte "Una parola" come la dissacrante " Come ti senti", mi si attorciglia lo stomaco con la tormentata "Solo" e mi sfogo con l'energica "Pronto a correre". Tutto questo per dire che non saprei davvero quale parte tralasciare di lui e allora sai che c'è? Me lo prendo tutto così com'è perchè l'essenziale è che ci sia e che continui a cantare.






1 commento:

  1. Inizialmente non avevo colto determinati tratti del carattere di Marco, nel periodo in cui lui era ad X Factor non io riuscivo a scorgerli, non ero in grado di andare oltre la sua timidezza. Crescere è davvero "dosare" le prerogative che si hanno, come dici tu. Marco possiede una miniera di ricchezze e queste preziosità brillano sempre più. Lieta davvero che tutto ciò avvenga! (Leda)

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