lunedì 14 ottobre 2013

"L'essenziale tour" Firenze 11 ottobre

Marco non finirà mai di sorprendermi: temevo di vederlo ormai assuefatto e abituato agli applausi e ai sold out invece i suoi occhi non mentono, rivelando ancora stupore di fronte a tutto questo.
E a Firenze la festa è cominciata già dal pomeriggio, quando le strade intorno al Teatro Verdi pullulavano di colori, canti, chiacchiere gioiose e sorrisi in attesa dell'arrivo del protagonista.
Alle 21.10 buio in sala e il teatro esplode. Fin dall'intro di "Pronto a correre" Marco comincia a sussurrare i suoi "grazie" che non mancherà di ripetere per tutta la serata.
Appena le luci glielo consentono, rendendosi conto del numero di persone che lo acclamano, si carica di energia che riversa in quel microfono e sulle gambe che non smetteranno mai di muoversi e saltellare. Anche il chitarrista Michele Quaini, mostra grande carica e sintonia con il resto del gruppo nonostante sostituisca Luca Colombo per appena qualche data.
In "Dall'inferno" Marco dimostra tutta la sua forza recitativa e una grande consapevolezza di sè, caricandola di suggestioni e variazioni che lasciano senza fiato.
Introduce "Spari nel deserto" esprimendoci la sua gratitudine perchè, dice, se i suoi colleghi ( tra virgolette perchè non si ritiene ancora tale) lo stimano e gli cedono dei brani, è grazie al nostro supporto. E' felicissimo del regalo ricevuto da Ivano Fossati, per contro noi lo abbiamo ricevuto da entrambi, perchè sono sicura che il suo contributo in quella canzone sia consistente, si vede e si sente (lo so, sono di parte ma mi manda in estasi e mi dispiace solo che all'interno dell'album possa risultare sottovalutata, secondo me il mondo dovrebbe conoscerla!). Aggiunge che narra di un soldato in guerra e che la bandiera della pace, che nota appesa ad una balconata del teatro, è appropriata perchè il nostro è sì un esercito, ma solo d'amore.
Ci sorprende tutti intonando "Tonight" che ormai pensavamo esclusa dalla scaletta, silenzio e respiri trattenuti fino alla spontanea standing ovation sul finale. In certi momenti mi viene da pensare che possa non essere umanamente possibile cantare con l'anima così esposta ma più probabilmente sono gli altri a non essere umani abbastanza da riuscirci. E' indescrivibile.
Non ci dà modo di fermarci a riflettere perchè le canzoni si susseguono una dietro l'altra in un crescendo di intensità e di elettricità palpabile che ci attraversa tutti indistintamente. Ma perchè il tempo con lui scorre così in fretta?
Il monologo del "pass" molto divertente e sempre più ricco di dettagli viene interrotto da un coretto "Nudo nudo" al quale prontamente risponde "Fuori fuori.... e mica sono a fare Full Monty!" mostrando un tempismo comico perfetto.
Al momento condivisione foto si accorge che il Teatro Verdi prevede palchi fino al soffitto e si emoziona di trovarlo stipato fin lassù chiedendosi come fare a riprendere tutti con la panoramica. Chiede di alzarci in piedi rimanendo al nostro posto ( che abbia ascoltato le nostre richieste?) prima di "Questa notte". Noto che il bodyguard centrale, si gode attento lo spettacolo e una volta terminata la canzone voltandosi si meraviglia di trovarsi la folla che nel frattempo si era formata alle sue spalle. Memorabile la sua faccia rassegnata di fronte all'evidenza che ormai non può fare niente per impedire la corsa al palco.
Da annotare i mush-up con "Hit the road Jack", "I shot the sheriff", "Could you be loved", "Let's all chant".
Il silenzio che accompagna le parole di Marco nel presentare "L'essenziale" come la definizione che rappresenta noi che compriamo i biglietti, ascoltiamo i suoi dischi e le sue parole e la canzone che segna la sua rinascita, è quasi irreale.  Il potere evocativo di questo brano che celebra quello che abbiamo condiviso negli ultimi mesi e che ha legato indissolubilmente i vecchi fan e ne ha portati di nuovi, è impressionante: ormai siamo davvero una cosa sola e l'emozione è palpabile mentre cantiamo tutti stretti intorno a lui.

Credo che queste date finali del tour per noi siano più una festa che veri e propri concerti:  Marco non ha più bisogno di dimostrare niente e nonostante il suo carattere lo obblighi a donarsi come se fosse l'ultima volta che canta su un palcoscenico, può essere libero di essere se stesso, mostrandoci tutti i suoi lati, dalla dolcezza alla grinta, l'autocritica, l'umiltà e la spavalderia, la timidezza che ancora ogni tanto affiora e la provocazione sfrontata, la sincerità, la leggerezza e la concretezza, la comicità e le lacrime di emozione, senza nascondere niente, perchè ormai è consapevole dell'amore che sappiamo donargli e che si merita.



















































































 (Foto di Francesca Lorenzoni, Annalisa Canducci, Luca Brunetti)

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