martedì 25 dicembre 2012

Buona vita, Marco


L'altro giorno ho seguito attentamente la canzone di De Gregori "Guarda che non sono io" e le sue parole mi hanno spiazzato, come se non fossi già per carattere costantemente piena di dubbi.

"Guarda che non sono io quello che stai cercando 
Quello che conosce il tempo, e che ti spiega il mondo 
Quello che ti perdona e ti capisce 
Che non ti lascia sola, e che non ti tradisce ....

 Cammino per la strada 
Qualcuno mi vede 
E mi chiama per nome... 

Ed io gli dico "Scusami però non so di cosa stai parlando 
Sono qui con le mie buste della spesa 
Lo vedi, sto scappando 
Se credi di conoscermi 
Non è un problema mio...." 

Io capisco perfettamente lo sconcerto di una persona che, diventando "personaggio pubblico" si trovi a dover fronteggiare un cambiamento di atteggiamento da chi magari fino al giorno precedente lo ignorava o addirittura lo disprezzava. Sarà difficile fidarsi, credere che l'amore che ti viene donato sia originato da te e non dall'immagine che dai, anche se penso che ciò che vuoi mostrare o la maschera che indossi faccia comunque parte di te e che ognuno di noi sappia perfettamente che dietro ciò che appare su un palco, una foto o un disco, ci sia un uomo con la sua vita, i suoi pregi, i suoi difetti e le sue asprezze (alcune forse le riconosco anche in me). E se poi riesci a suscitare amore ( e parlo di amore nel senso universale del termine, quello che provi per un familiare, un figlio, un amico vero, un cane, un gatto, una persona di cui vuoi solo il bene) perchè chiedersene i motivi o rifiutarlo? 
E' vero che anch'io, nonostante spesso mi rivolga a Marco, tramite Twitter o FB, come se lo conoscessi davvero, ogni tanto sento qualcosa che stride, perchè in genere mi immagino anche i pensieri di chi riceve elogi, critiche o battute, quindi se per esempio parlo di orgoglio per un suo traguardo, credo che potrebbe pensare "ma che diritto hai per provare questo sentimento nei miei riguardi?".  La stessa cosa per gli auguri di compleanno: ormai siamo così abituati a farne e riceverne da amici virtuali che forse perdono anche di valore e non gli diamo troppo peso.
Io so di non essere il tipo da fermarlo per strada mentre fa la spesa (anche perchè per quale assurdità dovrebbe venire a farla nella mia città?), però se quest'uomo mi regala sprazzi di beatitudine o mi aiuta ad affrontare le difficoltà con la sua presenza nella mia vita, nessuno mi vieta di dimostrargli la mia gratitudine qui, su questo blog che non avrebbe motivo di esistere se lui non fosse venuto al mondo 24 anni fa. E quali parole migliori di quelle di Grossman potrei inventarmi per fargli gli auguri? 

"Cosa augurarti? A dire il vero, dovrei augurarti te stesso, perché tu sei il regalo più prezioso, più raro a cui possa pensare. "

Che tu possa amare e rispettare sempre te stesso, che possa avere accanto qualcuno che ti faccia stare bene e che tu riesca a colorare quelle pagine bianche con tutte le tinte che desideri. Con tutto il mio amore, ovunque tu sia.  


2 commenti:

  1. Belle parole Carmen! Grazie per averle condivise con noi

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  2. certo che sei contorta....... splendido augurio per Marco!

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