mercoledì 28 novembre 2012

INTERVISTA A ONSTAGEWEB

Marco Mengoni su ONSTAGEWEB in occasione dell'uscita di Solo 2.0, ottobre 2011

"E' stato coraggioso uscire con un pezzo che forse compositivamente è quello più difficile.

Mi hanno accostato ai Muse, a Jeff Buckley... meglio di così non poteva andare, manca Mozart e poi c'è tutta la rosa dei più grandi musicisti.
Guardando indietro non sputo assolutamente nel piatto dove ho mangiato, partendo da X-Factor che sicuramente è stato una tappa importante. Io mi ero già presentato a case discografiche (eccetto la Sony), infatti ho racchiuso tante risposte che mi sono state date in "Come ti senti", cioè "canta troppo bene" o "è troppo sicuro di sè", "dovreste fare canzoni più orecchiabili".
Anche sul "Re matto" c'era già un'idea di concept che non è stata realizzata per mancanza di tempo, è stato creato in un mese.
Non sono un musicista ma ho studiato un minimo di piano, di chitarra, di canto per cui ho l'istinto di stare in studio a creare pezzi, a scegliere gli accordi, che magari saranno anche sbagliati, ma la musica fortunatamente non è matematica.
Nella realizzazione di questo disco c'è stato più tempo per riflettere, anche per cambiare vestito ai pezzi. Lo concepisco come il mio primo vero album, senza voler buttare fango sugli altri, solo perchè ho avuto modo di seguirlo dalla nascita. Non ne sono solamente interprete ma mi sono occupato di tutto, dagli arrangiamenti alle parole.
La solitudine l'ho sempre vissuta come un aspetto positivo. Spesso mi astraggo dalla realtà anche se sono a cena con gli amici. Nei miei silenzi ritrovo me stesso, mi scontro e mi giudico, sono il primo critico di me stesso.
Caratterialmente cerco di andare sempre per la mia strada, di tirare fuori quello che sono, ovviamente ci sarà sempre qualche compromesso da accettare.
Sono due le cause della fine di una carriera: o il pubblico ti abbandona o non hai più niente da dire, io spero di decidere la mia morte.
Non credo ci sia un'altra vita quindi cerco di prendere il meglio da questa, cercando di fare un po' di tutto. Sto vivendo questa fase come una bellissima esperienza che mi sta portando una maturità maggiore o comunque diversa da quella che avrei avuto magari frequentando l'università.
Sono sempre stato abituato a smontare tutto ciò che ho fatto e ripartire da zero. Se vedo dieci commenti mi soffermo su quei due negativi: quelli che ho intorno non sopportano questo lato del mio carattere perchè in teoria se riesco in qualcosa ma se per esempio termino una data del tour sorvolo su ciò che è andato bene e analizzo i miei errori.
Per quanto riguarda lo spettacolo cerco di mettere in ballo tutte le carte. Provenendo da un istituto d'arte ho molte idee e vorrei creare una scenografia che vada di pari passo col concept del disco, nonostante le scarse finanze. Seguirò anche la regia dello spettacolo e per quanto riguarda la vendita dei biglietti....preferisco non sapere perchè l'ansia toglie spazio e tempo alla creatività.
Credo in me, ho una buona dose di egocentrismo ma non vedo mai le cose perfette per cui non sono mai del tutto soddisfatto."






Nessun commento:

Posta un commento

I commenti vengono controllati prima di essere pubblicati