sabato 3 dicembre 2011

È cambiato, sicuramente maturato, non solamente a livello professionale
ma anche nell’aspetto e nel suo particolarissimo modo di interpretare le
canzoni.  
Sicuro e audace con un qualcosa in più negli occhi. 
Occhi profondi, scuri come la notte avvolti in una brillantezza da angelo
nero, elemento fondamentale del suo fascino. 
Marco Mengoni, poco più che ventenne ha già una carriera da fare
invidia a chi vorrebbe diventare una pop star e magari vincere il premio
più ambito nella musica: conquistare il cuore della gente e avere tanti
fan, pronti a seguirti ovunque, anche in capo al mondo, per ascoltare la
tua voce. 
Attrae e affascina il “fu Re Matto”; dopo il grandioso successo del
passato che per mesi lo ha visto in vetta alle classifiche, Marco ha
ricominciato il suo nuovo tour in tutta Italia scatenando l’urlo di gioia di
centinaia di ammiratori. Proprio lo scorso 27 settembre è uscito il suo
primo album di inediti dal titolo Solo 2.0, dove il primo singolo si chiama
Solo, una delle canzoni più scaricate su iTunes. 
Tantissime le visite su YouTube, per vedere il videoclip musicale, tanti i
fan che su facebook ogni giorno si iscrivono sulla sua pagina. 
Marco è tornato con una consapevolezza in più, svelata in questa intervista intima ed esclusiva.

Allora Marco, ti imbarazzano le interviste… Diciamo di sì. Non mi piace parlare molto con la stampa, trovo i giornalisti dei ficcanasi, anche se poi svolgono un importante lavoro d’informazione e gliene sono grato. 
Il tuo nuovo singolo si intitola Solo, ti senti mai solo?
 Sì, mi capita spesso di sentirmi solo, anche quando mi trovo in compagnia di altre
persone. Sono io che cerco la solitudine, mi piace, è un modo che ho per estraniarmi, per non pensare, per rilassarmi. È una cosa che fin da adolescente ho sempre cercato, ma non perché sono asociale, semplicemente perché mi serve per staccare la spina ogni tanto. 
Il filo conduttore che lega i dodici inediti dell’album Solo 2.0 è la solitudine, come mai questa scelta?
Perché con il passare degli anni mi sto accorgendo che una peculiarità della nostra epoca è l’isolamento delle persone. Persone che vivono in completo isolamento dal mondo, senza
amici, senza affetti, soli dietro i computer, i social network e le illusioni della rete web. Mi spaventa tutto questo. Con il mio nuovo album ho voluto raccontare questa tendenza, crediamo che facebook ci riempia di amici ma non è così. Io credo nel contatto diretto con le persone,
ho una visione forse troppo romantica dell’amicizia e del suo valore, mi piace la chimica quando due persone si conoscono, come si guardano, il profumo che ognuno di noi emana. Inoltre la solitudine a cui mi riferisco è la stessa che ho provato dopo la fine del mio primo tour:
nessuno  mi chiamava, la tristezza di sentirmi escluso, non sapevo che fare, sono stato malissimo, poi ho iniziato a lavorare al nuovo album.
Su Facebook hai tantissimi amici e nella vita reale?
Ho pochissimi amici, sono persone genuine che mi vogliono bene e di cui mi fido. Loro,
insieme a mia madre, sono le persone che mi stanno vicino nei momenti difficili e in quelli belli, grazie alla loro presenza mi sento forte. Quando sono lontano da casa mi mancano, così prima di iniziare un concerto telefono a tutti e mi danno la giusta dose di coraggio per iniziare.
Hai paura prima di salire sul palco?
Sembra stupido ma all’inizio avevo molta paura, delle volte mi tremavano persino le gambe. Ora sono più tranquillo, ho imparato a giocarmela di più, a lasciarmi andare, spesso anche improvvisando delle cose senza senso, come un vero folle,
poi sono o non sono il ‘Re Matto’?
Cosa ti dice tua madre, quando la chiami al telefono prima di un concerto?
Posso essere sincero?

Assolutamente, devi…
Merdaaaa!! (urla e sorride con leggerezza). È una sorta di rituale portafortuna e fino ad ora ha sempre funzionato.
Inoltre mi dice che mi vuole bene, che mi pensa e prega per me tutte le sere. Io la sento sempre vicina, è una donna straordinaria, la donna della mia vita. 
E oltre a tua madre c’è un’altra donna nella tua vita sentimentale?
Ho due amiche favolose, sono praticamente l’opposto, un po’ come l’acqua santa e il diavolo, con loro mi confido per ogni cosa, insieme sono il giusto equilibrio nella mia vita. Delle volte litighiamo, arriviamo anche a dirci cose molto pesanti, ma siamo legati da un affetto assoluto e grandioso. 
Io intendevo se hai una ragazza, se frequenti una donna? Sì lo so, ho capito perfettamente, è questo che non sopporto dei giornalisti! No, non frequento nessuna donna (se la ride sotto i baffi)
Come ti senti attualmente, spiritualmente parlando? Mi sento bene, sono felice e completo. È una cosa difficilissima da spiegare, ma per la prima volta da quando sono nato mi sento veramente bene, realizzato e con tutto ciò che mi serve per essere sereno. Sono un tipo molto nervoso, in passato ho sofferto di attacchi d’ansia, tremendi e difficili da curare, poi con lo yoga e l’aiuto di mia madre sono guarito. 
Attualmente vivo in un equilibrio perfetto, ho più sicurezza e mi sento realizzato, anche sapendo perfettamente che la strada è tutta in salita e non si finisce mai di imparare. 
Sbaglio o sei cambiato, hai qualcosa di diverso?
Sì è vero, è una consapevolezza nei confronti della vita e del mio lavoro. 

Ho maggiore fiducia in me stesso e in chi mi circonda, pur parlando di solitudine nel mio album credo che le persone siano il vero potenziale di cui ogni uomo non dovrebbe mai fare a meno. In questi ultimi mesi ho imparato ad apprezzare maggiormente le piccole cose della vita. 
I complimenti e ogni altra forma di riconoscenza che i fan mi dimostrano, li assimilo come un dono bellissimo, come una forma di energia in grado di ampliare la mia.
Sono felice perché mi sento amato, mi sento più accettato dal pubblico.
Mi sembra che sei stato sempre accettato dal pubblico, fin dagli esordi!
Sì, e ne sono felicissimo, ma prima vedevo il pubblico come delle persone che
decidono se piaci oppure no, in grado di fare il successo o l’insuccesso di un artista
con il loro giudizio e questo mi spaventava. 
Adesso, invece, vivo la vita con più serenità: so che mi vogliono veramente bene. 
Cosa fa Marco Mengoni quando non è impegnato con la musica?
Sembra strano ma ascolto altra musica.  I favolosi Beatles sono i miei preferiti, in
questo periodo poi Amy Winehouse almeno una volta al giorno l’ascolto, ho pianto
per la sua morte, una perdita terribile, era la mia cantante preferita, lei era veramente sola e soffriva. Per lei ho cantato al Festival Teatro Canzone dedicato a Gaber, lo scorso luglio, un momento indimenticabile che porterò sempre con me, ho pianto e tanto.
Mi anticipi i tuoi progetti futuri? Ho un tour favoloso e ricco di sorprese, la mia
attenzione è tutta concentrata lì. Inoltre sto pensando di organizzare un evento in
collaborazione con l’Unicef ad anno nuovo, voglio dedicarmi ai bambini, quelli
bisognosi di amore e cure, i bambini sono una ricchezza per lo spirito e per la vita.
Poi non so, penso di essere già molto impegnato così.
L o r e n z o   B e l l u c c i

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