venerdì 30 settembre 2011

a pugni chiusi..

Ieri sera Marco è stato ospite della prima puntata di Star Academy. Non volevo parlarne perchè sono troppo di parte e sapevo che non sarei stata obiettiva. Ora, dopo aver letto un po' in giro e aver rivisto il video, posso anche lanciarmi. Credevo di essere stata la sola  in apnea per tutta l'esibizione (e anche dopo a dire la verità, forse non mi sono ancora ripresa), ma ho visto invece tanti occhi lucidi e silenzio e  stupore  e incanto a non finire. Lui con i pugni chiusi, quasi  a cercare l'energia per affrontare ancora una volta quella prova mettendoci tutta l'anima. E vedere quel tremito nelle mani, quell'emozione che lo attraversa quando sente veramente la musica, ha lasciato anche me priva di forze. Non oso pensare a cosa succederà al tour.....    




mercoledì 28 settembre 2011

....SENTO...

 SSSSSHHHHHHHHHHHH.....silenzio...sto ascoltando...
e sento forte emozioni sensazioni sentimenti stupori meraviglie slanci intensità sorprese fragranze
smarrimenti commozioni coinvolgimenti turbamenti ardori scompigli intenerimenti impeti
tormenti ... incanti....


lunedì 26 settembre 2011

LA REPUBBLICA TV

Anticipato dal singolo SOLO martedi 27 settembre esce il nuovo album di Marco Mengoni: SOLO 2.0, disco che non a caso parla di solitudine, una condizione che Marco conosce molto bene.

" E' il raccontare la solitudine in tutte le sue sfaccettature, non prettamente depressive ma anche positive, cioè nel senso che uno, come dicono i detti più popolari - meglio soli che male accompagnati- quindi io personalmente tendo a pensare alla solitudine, non solamente come depressione, l'essere da soli. Cerco la solitudine ogni tanto anche quando sto in compagnia, cioè mi astraggo completamente da tutto quello che mi circonda e parto per le mie tangenti solitarie, riflessive  quindi mi piace un po' la solitudine.

SOLO 2.0 è un disco che forse non ti aspetti da un giovane uscito ormai due anni fa da un talent show. Parla di guerra, ingiustizie, incomprensioni, tutti argomenti forti ma alleggeriti da un velo di ironia. E ce n'è anche per un certo tipo di stampa che nel brano "Come ti senti" viene messo alla berlina utilizzando le banalità che spesso vengono chieste ad artisti come Marco.

" A una persona che vende mobili non si chiede com'è possibile salvare il mondo, come a un cantante o comunque a un autore, a un musicista, non si chiede se è di sinistra, se è di destra, se piace, come si dice in questi giorni, la patonza o l'attributo, l'organo riproduttivo maschile, mi sembrano domande che non servono a nessuno, che nessuno vorrebbe sapere, però succede anche questo. E' molto ironico il pezzo, non è assolutamente un pezzo di protesta."

Dopo tanti studi e tanta gavetta Marco Mengoni ha raggiunto grazie a X Factor successo e popolarità, ma era esattamente quello che si aspettava?

 "Dal di fuori vedi comunque sicuramente meno magagne di quel che poi vedi quando sei dentro. Una cosa che mi spiazza un po' è che c'è veramente poco d'arte. Un 30% d'arte e tutto il resto è burocrazia, politica, cose, movimenti, robe, perchè questo si deve fare attraverso questo...le strategie di mercato veramente non so neanche cosa siano e questo lo si può dedurre dalla mia prima scelta di singolo che è praticamente il pezzo compositivamente più difficile, quindi magari non arriva perchè è poco radiofonico, è poco questo, è poco quest'altro. Io seguo tutto, cioè seguo dall'inizio alla fine dei miei progetti perchè preferisco uccidermi con le mie mani che con le mani degli altri."

Provocatorio, ambiguo? Marco Mengoni è stato descritto con aggettivi di questo tenore, ma lui invece si vede così:

"Sono molto antipatico, molto permaloso, sono geloso, ho tantissimi difetti e sono molto forti, infatti non so le mie amicizie e tutte le persone che mi stanno vicino, come fanno a sopportarmi in certi momenti, veramente pesantissimo. Però credo che succeda, cioè nel senso, in questo lavoro si vive tutto all'ennesima potenza e quindi anche quelle emozioni, quelle sensazioni si vivono a diecimila, quindi credo che sia anche normale. Però lo sono...sono anche un po' stronzo!" 

(Tratta da REPUBBLICA RADIO TV) 






Il re matto è morto

l Re Matto ora è Solo contro il lato dark

Marco Mengoni presenta il nuovo album che parla di solitudine e di amore

foto Alessio Pizzicannella
  • 09:47 - Il Re Matto si è dimesso e adesso è solo, proprio come il titolo del nuovo album ("Solo 2.0"). Marco Mengoni esplora i lati più nascosti di se stesso attraverso i nuovi brani che parlano di solitudine, lato dark ("lo combatto ma perdo") ma anche di amore sofferto che poi volge al positivo ("credo nella normalità di una relazione"). "Ho scritto quasi tutte le canzoni - dice a Tgcom -, ci ho messo la faccia e se sbaglio sarà solo colpa mia".
"Come mi sento? Domanda fatale se ti rispondo non stai neanche a sentire" canti ne "L'equilibrista",(  "Come ti senti?") come ti senti?
Sono agitato per quello che succederà nelle prossime settimane. Torno in scena dopo un sacco di tempo e dopo un anno di lavoro su questo disco.

Hai anche sofferto di depressione post tour, come ne sei uscito?
E' stata una sensazione molto forte. Dopo mesi di tour mi sono ritrovato solo e mi sono chiesto e mo' che faccio? Mi piace il contatto con il pubblico e l'energia che ci scambiamo ogni volta, mi piace un po' comandarlo questo pubblico. Prima di entrare in scena sono assalito da mille paure e dubbi, poi l'esibizione e ad un tratto è tutto già finito.

Ti senti come un "angelo all'inferno" come nel brano "Dall'infinito" ("Dall'inferno")?
Questa canzone è stata ispirata dal film di Jack Lo squartatore, anche la musica è cupa. E' un altro aspetto della solitudine spinta dalla rabbia e dalle emozioni forti. Insomma parla del lato dark di ognuno di noi.

E tu riesci a domarlo il lato dark?
Sono istintivo, mi limito poco ma ci provo.

Ti sei mai pentito di aver fatto qualcosa che non dovevi fare?
Sempre! Mi incazzo sempre, ma poi ci ricasco.

Hai confessato di pensare a vite parallele prima di dormire, forse lì sei un Mengoni meno tormentato?
Sicuramente. Mi immagino con i capelli e faccio l'interior designer, che è poi quello per cui ho studiato.

Ma costruirti una vita parallela c'entra anche il senso di solitudine, tema dominante del tuo disco?
Spesso cerco di isolarmi e ci riesco anche in mezzo alla folla. E' una cosa che ho iniziato a fare anni fa quando ero nella mia camera, avevo i capelli lunghi e indossavo maglioni larghi.

Sembra che attacchi certa stampa in "Come ti senti", come mai?
Più che altro è un collage di domande, affermazioni, opinioni su di me dai tempi di X Factor. Ma sono frasi rubate non solo alla stampa ma anche alla casa discografica.

Ti riferisci anche all'inutile domanda se sei gay?
Io rispondo su tutto ma rispondo a seconda di come viene posta la domanda e se ritengo sia utile o opportuna.

Smentisci di essere poligamo e che casa tua è un "porto di mare"?
Sì. Casa mia è un porto di mare dal momento che ospito spesso amici che mi vengono a trovare e in amore non sono poligamo anzi. Sono possessivo e geloso. Sono anche cambiato in amore…

Credi nelle relazioni? Nelle tue canzoni da "Tanto il resto cambia" alla più positiva "Tonight" ne parli molto...
Sì. Prima vivevo di entusiasmi, del culmine della passione o delle palpitazioni. Ma poi mi annoiavo. La fase che sta in mezzo, quella diciamo di "normalità" di un rapporto non l'avevo mai considerata. Oggi la apprezzo.

Hai scritto quasi tutti i testi dei brani, perché non potevi chiedere ad altri autori delle collaborazioni al di là di Dente e Neffa che sono presenti?
Ho avuto diverse proposte, le ho valutate. Dente e Neffa ci sono perché i loro brani ironici ma al tempo stesso importanti sono in linea con il discorso dell'album. Ho rifiutato anche dei duetti. Voglio metterci la faccia in tutto e per tutto. Se sbaglio lo farò da solo senza dar colpe a nessuno.

Cosa dobbiamo aspettarci dai due live di novembre, il 26 al MediolanumForum di Assago (MI) il 29 al Palalottomatica di Roma?
Farò anche qui tutto da solo, consulenza alla regia e qualche altra idea che cercherò di inserire nello spettacolo. C'ho na' ifa (ride, ndr)…
Andrea Conti TGCOM

domenica 25 settembre 2011

Come ti senti?

Eccomi qui...tra due giorni esce il CD. Ho ascoltato alcune tracce, visto lo streaming del live offerto alla stampa, letto alcuni articoli e interviste. 
 Dalle premesse, oltre al singolo già usurato dall'ascolto selvaggio, so che sarà davvero un uragano, quello che era stato preannunciato, almeno per quanto riguarda il mio intimo. Marco ha mostrato davvero il suo coraggio presentando in quel contesto "Come ti senti" dedicata ad una critica sempre pronta a  esaltarti o a crocifiggerti per un nonnulla, che fondamentalmente fa domande tutte uguali pensando di attrarre il pubblico ma che non ascolta neanche quello che gli viene raccontato e la mia stima per lui, il mio "guerriero impavido" (ormai l'ho battezzato) , è cresciuta ancora.
Invece con Searching e L'equilibrista... la voce che attraversa ogni fibra del mio essere è ancora lì, intatta, come l'ho sentita nella Mad Box.
Mi dispiace solo che fosse stanco l'altra sera, dopo tutto il giorno in cui ha rilasciato interviste...e non è ancora nulla, il vero tour de force deve ancora arrivare con i miei simpatici showcase. Capisco quanto possa essere un peso dover affrontare tutto ciò per uno a cui interessa solo la musica, cantare e suonare e invece deve sottostare a obblighi di mercato. 
E poi deve preparare anche il tour, se vuole curarne anche la regia come ha detto,spero che gliene lascino il tempo. 



Tu sei una persona di quelle che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo.
  (C. Dickens)

venerdì 23 settembre 2011

Intervista a Il Giornale di Vicenza

Piaccia o no, Marco Mengoni è il cantante under 25 con la miglior voce del panorama pop italiano. Ex vincitore di X Factor 2009, ex finalista al Festival di Sanremo 2010 e trionfatore agli Europe Award di Mtv, arriva oggi alla prova del primo album, Solo 2.0, in uscita martedì 27 settembre, dopo un paio di mini-cd e un'incisione live.
«Solo 2.0 è il mio vero album d'esordio, dove mescolo la musica con altre arti, come il fumetto. E infatti con il cd si può scaricare una parte della storia dove io sono protagonista di una graphic novel, disegnata da un artista giovane come Zed», dice Mengoni, che quanto a età, non è certo un vecchietto.. «E infatti a 22 anni — scrivetelo: i 23 li devo ancora compiere — sono ancora troppo giovane per decidere se davvero quella del cantante è la carriera mia. I casi so' ddue: o il pubblico te molla o sei tu che te ne vai da 'sto mondo. Nel senso che muori. E allora, una volta in cielo, sai che duetti posso fare con Amy Winehouse!»
Per duettare, ora, Marco si accontenta, per modo di dire, di Lucio Dalla. «Con lui abbiamo inciso un suo classico dal forte sapore cinematografico — no, non è Com'è profondo il mare — che forse uscirà nel prossimo suo album». Nel suo Solo 2.0 duetti («Me lo hanno chiesto in molti ma ho detto di no. Chi erano? Non ve lo dico!») con ce ne sono, ma compaiono come autori l'alternativo Dente e l'affermato Neffa. «Ma amo anche Antony & the Johnsons ed Erykah Badu. Se potessi tornare indietro nel tempo, starei sul prato di Woodstock e, ancora prima, vorrei entrare in un bar di New York a bere un caffè con Billie Holiday Per come mi sento adesso, capisco il tormento di Lady Day. È che l'istinto mi porta lì, al blues e al jazz. Per anni mi ci sono dedicato ma poi ho cercato di dimenticarmeli, perché volevo fare dell'altro. Sono andato a Londra, ho studiato musica indiana e mi sono avvicinato anche all'elettronica. Ma non è detto che un giorno non torni lì, al jazz e al blues»».
E Laura Pausini e Tiziano Ferro? In fondo il singolo di Mengoni, Solo, si deve scontrare con quelli della star di Solarolo e di TZN… «Ma che vvoi sfidà?!? Nessuno se deve scontra'. Magari Vasco se può scontra' co' Ligabue perché loro stanno là, sopra de tutti. Ma non c'è sfida tra di noi. E neppure con Emma di "Amici": è inutile che ci mettiate contro. Siamo qui, più o meno, per la stessa cosa». Cioè l'arte, giusto? «Sì, che poi è solo il 30% del mio lavoro. Il 70 % è burocrazia, rotture di scatole, un mondo meccanico. Ma il restante 30% è arte. E io me la vivo a bomba, con tutta l'anima»  
Giulio Brusati    Il Giornale di Vicenza

giovedì 15 settembre 2011

IL MISTERO DEL TATUAGGIO TAMARRO

Come sempre mi occorre un po' di tempo per elaborare, poi alla fine esplodo. Non so neanche se stavolta ci riuscirò a districare la matassa di idee che ho in testa! Ci provo.
Parto dall'inizio e dal mio stupore via via crescente,leggendo le reazioni immediate alla pubblicazione delle foto e di parte dell'intervista su Vanity Fair: "ma quel tatuaggio?", "com'è magro!", "ma mangia?" ,"quant'è che ha quel tatuaggio?" ," ma sta bene?" ," com'è brutto quel tatuaggio, spero non sia vero!" a "perchè ha detto quelle cose?" , "mi ha deluso"", "non è più lui" ,"perchè parla male dei fan?", " è diverso", "mi dispiace ma lo abbandono qui, sono troppo deluso" e io a bocca aperta, a vedere scorrere tutto ciò, attonita di fronte ai ragionamenti ( ?) di certe persone...
Dicono che è cambiato.... come si può davvero credere di conoscere un personaggio pubblico per come si mostra e soprattutto crearselo  a proprio piacimento? Trovo e ho sempre trovato assurda la frase "non cambiare mai" tanto sospirata da chi crede di aver finalmente trovato una persona perfetta e a sua misura, obiettivamente cos'è che non cambia mai? Una statua forse, ma neanche perchè anche lei è sottoposta all'usura del tempo che passa. Come può una persona nel corso della sua esistenza  rimanere sempre uguale a se stessa,  non crescere,   non cambiare idea,  non imparare a difendersi da certi atteggiamenti che lo danneggiano,  non diventare magari più cinico di fronte  alle sfide che la vita gli pone davanti?  Che razza di pretese sono? E non cambiare mai da cosa? Dall'immagine che si sono fatta di te circa 200.000 persone? Trovo tutto questo veramente assurdo e capisco la profondità di pensiero di Pirandello....  
Un'altra cosa che mi ha infastidito ( e quanto sei noiosa, figlia mia!!!!! ) è stato vedere riportata quell'intervista in decine di articoli, ma stiamo scherzando? frasi smozzicate, travisate, enfatizzate , pseudogiornalisti che attirano l'attenzione sfruttando domande e risposte raccolte qua e là...sì, capisco il detto "parlatene bene o male, l'importante è che se ne parli" ma insomma..non mi piace proprio.
E invece di Marco cosa devo dire? E' bello,è indubbio, nel senso più puro del termine, una bellezza fuori dal comune, che traspare aldilà dell'aspetto fisico, che si completa con tutto il suo essere, imperfezioni incluse. L'ho sentito schietto e sincero, esitante e sicuro, impacciato e disinvolto, tentennante e risoluto, candido e scaltro, simpatico e divertente, sfrontato e riservato, insomma:  Marco, un diamante dalle mille sfaccettature.
Una cosa forse non mi sento di condividere: "dare amicizia a uno che non conosco e non posso guardare negli occhi per me è dura...per me il bello è trovarsi a contatto. Credo nella chimica tra le persone, nella pelle, nell'odore, nel sudore"  ( e daje..ma c'ha la fissa con 'sto sudore?) 
A prescindere che occorra fare molta attenzione con i social network e fermo restando che anch'io sono molto fisica, più che altro "olfattiva", penso che possa essere un modo come un altro per relazionarsi, iniziare a conoscersi. Tanto anche a contatto diretto può accadere di aver fiducia in un amico che poi si rivela completamente diverso da come credevi, fa parte dell'esistenza, rende più forti. 
E poi tramite FB e grazie a Marco, ho incontrato persone fantastiche che probabilmente a causa della distanza geografica  non avrei neanche mai avuto modo di incrociare lungo le strade del mio percorso di vita sprecando così la possibilità di un arricchimento.  


martedì 13 settembre 2011

SOLO 2.0

"Solo 2.0" è il secondo disco di inediti di Marco Mengoni, un banco di prova enorme per un giovane su cui tutti puntano gli occhi dopo la vittoria nella terza edizione di X-Factor e l’eccellente performance a Sanremo 2010 con “Credimi Ancora”.
Per Marco “Solo è un concetto, una metafora, un modo di comunicare stati d'animo in modo più intenso”.

L’album contiene due anni di influenze artistiche, di confronti con la scena musicale mainstream e non, ma anche due anni di esperienze umane e professionali che hanno arricchito, colpito, magari anche ferito ma sicuramente fatto crescere, il ventitreenne romano che, in questa occasione, è co-autore di tutti i brani (tranne Tonight).
Di certo il sound è inaspettato in molte delle tracce: è spesso denso e scuro come nel primo singolo “Solo”, un brano sull’eterna lotta tra il bene e il male che prende forma nel toro che scende nell’arena, protagonista e allo stesso tempo vittima dello spettacolo della vita.

I testi del disco sono pieni di spunti ironici, di riflessioni sul conformismo alle regole, sulla gogna mediatica, sul sentirsi protagonisti ma allo stesso tempo soffrire di certa attenzione morbosa e giudicante: brani come "Uranio 22" e "Come ti senti" si esprimono con sarcasmo nei confronti dell’indottrinamento dei nostri capi e del vuoto interesse dimostrato da certa stampa, che scava fra la musica alla ricerca del pettegolezzo, del sordido, del privato a tutti i costi.

Ma c’è spazio anche per brani come "Dall'inferno", il racconto di un personaggio come Jack The Ripper - lo Squartatore -, ossessionato dall'insana necessità di uccidere per possedere veramente le sue vittime, o come "20 secondi" - anch’esso una storia – in cui un rapinatore vive l’adrenalina del rischio, godendo della paura dell’incertezza fino alla fine della corsa.
Brani più intimisti, quasi ‘filosofici’ come "L'equilibrista", una canzone sui sentimenti e le incertezze provocate dalla vita che cambia, o come "Searching (Il volatore)" sull’infinito sopra di noi e la sua conoscenza inafferrabile, completano il quadro di un disco a 360° in cui Marco lascia da parte il cappello del ragazzo della TV, quello del Re Matto sempre un po’ sopra le righe, e si consegna al suo pubblico senza orpelli, maturo come un adulto ma autentico come un bambino.

Il disco viene distribuito con all’interno un codice univoco che darà l’accesso ad un contenuto speciale: il comic 2.0 di “Solo”, il primo capitolo di un romanzo fotografico su cui il grafico ed ideatore Daniele “Zed” Beretta ha applicato degli effetti grafici e musicali. Una storia che vede Marco Mengoni protagonista di una narrazione interamente originale e dalle tinte noir.

lunedì 12 settembre 2011

SOLO VUELTA AL RUEDO VIDEOCLIP

E' stato  girato nella suggestiva Arena di Sutri e a  Ronciglione,  nasce da un’idea di Marco Mengoni e Stella Fabiani, coreografia di Silvio Oddi,   regia e fotografia di Gianluca “Calu” Montesano.
Trovo geniale che abbia percorso le tappe della sua vita partendo dal posto che l'ha visto nascere...mi sa che questo video ha moltissimo da dire. 
  http://youtu.be/-vppwtFSgc4

giovedì 8 settembre 2011

SOLO CON SE STESSO

Atmosfera decisamente dark per il video del nuovo singolo di Marco Mengoni,  ricco di simbolismi a partire dalla pioggia per finire di nuovo con la pioggia che assume in questo caso due diversi significati.
....... ma a chi la do a bere? Non sono il tipo per dare un'impronta così distaccata alle mie parole. Voglio scrivere qui, ora, prima di leggere qualunque altra recensione, quello che ho provato  a pelle, per non farmi condizionare, per non ripetermi.
La prima visione mi ha onestamente spiazzato, l'inizio è inquietante: figure nere stese per terra, cosa rappresentano? Poi, Marco, probabilmente quello di X-Factor, cerca di attraversare un tunnel buio, ostacolato da  miriadi di difficoltà. Mi è venuto in mente il travaglio che  subisce il bambino venendo alla luce, di solito si pensa al dolore della madre, mai alla sofferenza che pure prova il piccolo per venire al mondo, quel passaggio irto di difficoltà, di rischi e di incognite.
Quelle mani che lo trattengono, che lo ostacolano, che cercano di afferrarlo, di spingerlo indietro, di impedirgli la libertà, sono forse gli stati mentali, tutti i dubbi, le incertezze, le paure, i blocchi psicologici, le indecisioni, la timidezza, la fragilità, le sovrastrutture, le maschere che tutti noi indossiamo inconsciamente per apparire migliori agli occhi degli altri, per farci accettare mostrandoci diversi, adeguandoci alle situazioni, un fardello che ci portiamo addosso perchè non siamo mai  veramente noi.

Infine , dopo aver superato con la forza e il coraggio di non arrendersi, tutti gli impedimenti, riesce a oltrepassare l'ultima porta: quella che lo divide dalla morte? O dalla vita? E' spossato, vinto dalla stanchezza, purificato dalla pioggia, spogliato di tutte le sue certezze,  di nuovo solo con se stesso. Perchè tutte le battaglie della nostra esistenza si affrontano da soli, ognuna sembra l'ultima che riusciremo a combattere, l'ultima vittoria, l'ultima che ci ha visto così forti....invece siamo lì, pronti ad una nuova sfida, vivi e liberi, con alcune cicatrici in più, qualche tatuaggio indelebile nell'anima e sulla pelle.

In questa rappresentazione io vedo tutta la sua crescita, il suo percorso umano e professionale, denso di difficoltà ma anche di passione. Come tutte le creature dotate di spiccata sensibilità, Marco soffre....una sofferenza bella, quella che ti fa avere coscienza di essere vivo, che ti provoca brividi sulla pelle di fronte a una melodia particolare, un tramonto colorato, un odore, un ricordo, un quadro, un libro, la pioggia d'estate, il rumore del silenzio. Quella che ti fruga nello stomaco come una lama davanti a un'offesa, un rifiuto, un'assenza,   ma che ti fa volare sulle nuvole per un sì, per una vittoria inaspettata contro se stessi, per il sorriso di un amico, per un bacio desiderato....

Della sua interpretazione cosa posso aggiungere?  Se ti  incanti nel vedergli passare sul volto e attraverso il corpo tutte le emozioni e il tormento che prova e li fai tuoi, se patisci con lui, stringi i pugni, provi l'istinto di scattare per difenderlo e sostenerlo, l'impulso di lottare contro quelle figure che cercano di fargli del male eppure rimani lì
immobile, trattenendo il fiato, sperando che ce la faccia, perchè è così che deve essere, perchè ognuno di noi si scontra  da solo con  i propri fantasmi...ecco, questa è arte pura, il "piccolo grande" Uomo è diventato davvero GRANDE, IMMENSO.

Stop.


 

martedì 6 settembre 2011

TRACKLIST SOLO

- Forse il disco più atteso della stagione, "Solo" è il secondo disco di inediti di Marco Mengoni, un banco di prova enorme per un giovane su cui tutti puntano gli occhi dopo la vittoria nella terza edizione di X Factor e l'eccellente performance a Sanremo 2010 con "Credimi Ancora". Per Marco "Solo è un concetto , una metafora, un modo di comunicare stati d'animo in modo più intenso". L'album contiene due anni di influenze artistiche, di confronti con la scena musicale mainstream e non, ma anche due anni di esperienze umane e professionali che hanno arricchito, colpito, magari anche ferito ma sicuramente fatto crescere, il ventitreenne romano che, in questa occasione, è co-autore di tutti i brani (tranne TONIGHT). Di certo il sound è inaspettato in molte delle tracce: è spesso denso e scuro come nel primo singolo "SOLO", un brano sull'eterna lotta tra il bene e il male che prende forma nel toro che scende nell'arena, protagonista e allo stesso tempo vittima dello spettacolo della vita. -

  • 1. SOLO (Vuelta al ruedo)
  • 2. UN GIOCO SPORCO
  • 3. SEARCHING (il volatore)
  • 4. L' EQUILIBRISTA
  • 5. URANIO 22
  • 6. (P.D.N.M.C.)
  • 7. COME TI SENTI
  • 8. TANTO IL RESTO CAMBIA
  • 9. MANGIALANIMA
  • 10. UN FINALE DIVERSO
  • 11. TONIGHT
  • 12. DALL' INFERNO
  • 13. SOLO (BOLERO)

lunedì 5 settembre 2011

SOLO VUELTA AL RUEDO

....Perchè il rosso era per me
l’irraggiungibile che sempre m’ingannò
Sto qui, il cuore lento di diavolo fragile
Così il sole aspetta che abbassi la mia testa e il toreador colpisca
Così l’attesa su di me, silenzio immobile e adesso sono SOLO
Perchè da qui non uscirò e non ritornerò
Scivolerò io m’innalzerò cercherò ali
Più forte del vento e del male che è qui
Correrò, nell’arena starò lì...
Poi negli occhi mi bagnai
sudore e lacrime e il cuore si fermò
Le sei… la folla non c’è più
ed altri come me vedranno questo sole
Sto qui, l’azzurro accorderà
l’onore inutile…

Più solo nel vento e  del male che è qui
correrò nell’arena starò lì
Scivolerò, io morirò, cercherò ali
Più forte del vento e del male che è qui
correrò nell’arena starò.... lì.......

sabato 3 settembre 2011

UN TORRENTE IMPETUOSO

Allora Mengoni, siamo alla resa dei conti! Mi rivolgo a te, direttamente, come se tu potessi leggermi davvero.
L'uscita del singolo ha provocato il delirio, ma chi sei? Continuo a trovare pagine e pagine che ti riguardano, cariche di apprezzamenti, elogi, complimenti, parole che fanno bene al cuore e all'orgoglio di chi ha puntato sempre su di te. All'improvviso mi è tornato in mente ciò che ho pensato la prima volta che ti ho visto: non sei un semplice ragazzo, come ce ne sono tanti oggi, che pensa solo a divertirsi e a tirare avanti alla giornata, ma una speranza per il futuro, perchè non ti fermi, non ti arrendi di fronte alle difficoltà, non approfittti di quello che già hai ottenuto. Tendi al domani, a sperimentare, a metterti alla prova, a rischiare, sapendo che puoi cadere ma anche rialzarti e ripartire più forte di prima.
In bacheca ti ho dato l'appellativo di "guerriero impavido", poi mi è venuto da ridere perchè può apparire un controsenso scriverlo sotto il tuo post dove dici che te la stavi facendo in mano...ma per me non lo è, perchè mi riferivo prima di tutto alla figura del toro che lotta fino alla morte pur sapendo che verrà sconfitto dalle armi dell'uomo e al tuo coraggio nel presentare un brano fuori dagli schemi, sconvolgente, ardente e appassionato, uno schiaffo in piena faccia a chi diceva che non avevi niente di nuovo da proporre. 
 Ho letto solo commenti entusiastici, ormai del brano hanno detto tutto gli altri, farei solo una copia e anche se sono certa che col passare dei giorni e il risveglio dei benpensanti arriveranno pure le critiche, io sono preparata.
Anch'io però  vorrei trovare un difetto, un errore, perchè la perfezione non esiste  e soprattutto è noiosa, allora al trecentesimo ascolto, dopo aver respirato e assimilato ogni dettaglio, l'affanno del toro, lo scalpiccio sulla terra dell'arena, la tua voce come le montagne russe che riesce a  scalare salite impervie  e scendere a picco lungo torrenti impetuosi, l' assolo di "chitarra"  ( ho strabuzzato gli occhi quando me ne sono resa conto) e i violini, ho provato ad evocare le immagini che riesci a raffigurare così mirabilmente..... ecco dov'è l'imperfezione: ti pare giusto far soffrire così fino alle lacrime un'animalista che ha condiviso tutte le sensazioni di quella povera bestia? Dolore e rabbia, coraggio e frustrazione,   rassegnazione e riscatto, furia e grinta, amarezza, desiderio di libertà e morte?  No Mengoni, non si fa così...perchè oltretutto crea dipendenza  e per puro masochismo non riesco a fare a meno di ascoltarla...come la mettiamo?
Inoltre va sentita col volume a palla e io per non essere richiusa con la camicia di forza mi sto distruggendo i timpani... Ti bastano come pecche? Sinceramente non ne trovo altre...
Però stavo anche riflettendo sul perchè tutti si siano precipitati a definire il brano una metafora della tua vita: lo è davvero o stiamo cercando un senso a una descrizione in musica  e immagini evocative del punto di vista del toro?
E' vero che in certe situazioni  tipo lo showcase a cui ti obbliga la dura legge dello show system  ho pensato davvero a te come un animale in gabbia allo zoo: tutti che vogliono vederti, toccarti, parlarti, solo perchè con la tua voce da paura ci regali un mondo di emozioni, forse però non sei tu quello che dovrebbe cambiare, ma chi vede in te il divo, il dio, chi ti idolatra per ciò che fai e non l'uomo che sei e che sei stato fino a pochi anni fa, quando potevi tranquillamente camminare per strada nell'anonimato. 
So che mi prenderò un sacco di critiche con questa  affermazione, replicheranno che in fondo è il prezzo che un personaggio che fa il tuo mestiere deve pagare, che ti sei scelto la vita sotto i riflettori e te ne devi assumere le conseguenze...forse, ma credo che la libertà valga molto di più anche se sono certa che tu sia così determinato da trovare il giusto equilibrio tra fama e  indipendenza anzi, è quello che ti auguro con tutto il cuore. In bocca al lupo "guerriero impavido"!




giovedì 1 settembre 2011

SOLO PER NOI.........

Strano giorno oggi....la vigilia, la sento e sono euforica, ci penso e mi regala un velo di tristezza.
 Dice: ma non hai altro da fare? E' vero, però non si può impedire alla mente di vagare dove crede e la mia vola lì, anche se non c'entro niente, o forse sì, perchè ho seguito passo passo, anche se a distanza, la nascita e la crescita di tutto, attraverso le parole e le impressioni di chi ci ha lavorato davvero, di chi ci ha messo l'anima.
Rifletto sulle parole di Piero, quelle che un po' mi hanno fatto male: per loro è una conclusione, la fine di un ciclo in cui hanno impegnato amore, fatica, idee,   passione, rabbia, frustrazioni, paura, errori, dubbi, risate e forse lacrime. Ora è il momento di cedere il passo a noi, ce lo affidano ,non è più una cosa loro ma entra nelle nostre case, nella vita di ognuno di noi. Ci sarà chi su quelle note sognerà, chi piangerà, chi amerà, chi criticherà, chi sarà felice, chi passerà tutto al vaglio fin nei minimi dettagli, chi dirà la sua, ne uscirà un mare di parole e di pensieri, ma ognuno sarà solo con le proprie emozioni.
Penso che se ­­ fino a ieri non conoscevo niente , sono bastate poche note e quella voce che mi ha provocato un brivido dalla nuca lungo tutta la schiena per capire che da domani in poi farà parte della mia vita, del mio futuro, che sarà custodito nel cassetto dei miei ricordi, che segnerà un periodo del mio vissuto.
E comprendo lo stato d'animo dell'artista: quel pizzico di egoismo per una sua creatura che vorrebbe tenere solo per sè ma che deve lasciare andare, in altre mani, in altre vite, abbandonare al suo destino, come si lascia che un figlio oltrepassi la porta il primo giorno di scuola osservandolo con orgoglio e timore....
Ma ci saranno altre idee, diversi progetti, nuove avventure, arene per combattere, valigie da riempire e città e luoghi da scoprire, viaggi da intraprendere e melodie da creare, persone da incontrare e strade da percorrere. Con la consapevolezza di aver sistemato un altro tassello di questo bizzarro puzzle chiamato VITA.